Nuove regole per i locali che vendono cibo da asporto a Venezia.
La città di Venezia ha deciso di limitare il cibo da strada, mettendo in atto nuove norme per le attività già esistenti e impedendo l’apertura di nuovi locali take away.
La giunta comunale, dopo aver preso accordi con l’Unesco, ha infatti deliberato un provvedimento che vieta di aprire nuove attività che vendono cibo da asporto.
Il sindaco Luigi Brugnaro ha espresso in prima persona il desiderio di promuovere questa causa. Così, in città, per ben tre anni non potranno aprire nuovi locali dedicati allo street food.
Nuove regole sono state approvate anche per i commercianti che hanno da tempo avviato le proprie locande.
Quali sono le basi delle nuove norme deliberate dal comune di Venezia, circa il cibo di strada
Innanzitutto i rivenditori dovranno occuparsi di mantenere la pulizia delle zone esterne adiacenti al proprio locale. Quindi dovranno raccogliere tutti i rifiuti e provvedere a garantire ordine e mondezza.
Trattandosi di una città storica, verranno innalzati gli standard strutturali a cui i commercianti dovranno far fronte; ad esempio con la presenza di una toilette in ogni attività.
Chi ha già ottenuto i permessi edilizi per avviare la propria attività di take away non sarà soggetto alla regola di non apertura; poiché già in possesso dei titoli necessari. Inoltre, tali restrizioni vengono applicate soltanto nel centro storico: cuore pulsante della città e nelle isole di Murano e Burano. Lido e Pellestrina sono escluse.
La necessità di creare nuove normative per regolamentare il cibo da asporto nasce da una questione di ordine pubblico e di igiene. Purtroppo il cibo di strada porta i turisti ad improvvisare picnic in zone non consone e a inondare di rifiuti le vie della città. Un vero peccato sia dal punto di vista igienico che per quanto riguarda la visuale che ne deriva.